Le api di Notre Dame sono sopravvissute e stanno bene: è un miracolo
Nella cattedrale parigina di Notre Dame, le api sopravvissute sono in ottime condizioni, “aspettiamo il miele” ha dichiarato l’esperta francese che ha controllato la colonia. È un vero e proprio miracolo della natura. Non è passato ancora un anno dall’incendio che ci ha spezzato il cuore. Le immagini di Notre Dame avvolta dalle fiamme rimarranno per sempre ben nitide nella nostra mente. Eppure una buona notizia c’è… e ce la portano le api.
È ufficiale, le api sopravvissute che abitano sul tetto della sagrestia hanno evitato la contaminazione da piombo e stanno bene. Ora Sibyle Moulin, l’esperta francese che se ne occupa, ha dichiarato di essere in attesa del miele.
Le api di notre dame sono sopravvissute
Il 15 aprile 2019 tutte le televisioni del mondo mostravano immagini di fuoco e fumo che avvolgevano la cattedrale di Notre Dame. Il fumo oscurava il tetto della sagrestia, “quello dove vivono le api” aveva dichiarato preoccupata Sibyle che non riusciva in alcun modo a vederle.
Qualche settimana fa invece la buona notizia: “Le api di Notre Dame stanno benone e fra poco arriverà anche il loro miele“, ha raccontato l’apicoltrice che si occupa di diverse arnie presenti sui tetti parigini. Sibyle lavora per la società francese Beeopic, che si prende cura di 350 alveari sparsi su 700 tetti della capitale. Tra questi anche quello che si trova sopra la sagrestia della famosa cattedrale dove vivono, dal 2013, tre colonie di api.
Non era per niente scontato che le circa 200 mila api riuscissero a sopravvivere a quanto accaduto. Improvvisamente si sono trovate in una condizione anomala, tra fuoco, fumo, acqua e temperature elevatissime. Eppure, a dieci mesi di distanza, l’esperta ha constatato le buone condizioni di salute e ha aggiunto “anche quest’anno, in estate, ci aspettiamo un’abbondante produzione di miele, nonostante tutto”.
Il pericolo raccontato dall’apicoltrice
“Ciò che mi preoccupava non era il fumo, che usiamo già per sedarle, – ha spiegato Sibyle – ma le temperature elevate che avrebbero potuto sciogliere la cera”. Le fiamme non hanno raggiunto direttamente le api, ma le temperature sono arrivate a toccare picchi di 800°C. “Era un rischio concreto per le colonie i cui impollinatori, in quella condizione, hanno comunque svolto il loro ruolo e rimpinzati di miele si sono messi a proteggere la regina”.
“Abbiamo esaminato le immagini satellitari e abbiamo visto che gli alveari erano intatti e non erano stati rovesciati e non c’erano nemmeno pozzanghere di cera sotto di loro. La cera si scioglie intorno ai 70° C, ma gli alveari non erano stati influenzati dal calore eccessivo. È andata bene“, ha precisato la Moulin in una intervista al Guardian.
Per comprendere lo stato di salute delle api, sono arrivati anche i droni. Grazie alle loro immagini, gli esperti hanno potuto vedere che le api erano sopravvissute e stavano bene. “Ci hanno inviato video di alcune persone che lavoravano per proteggere la cattedrale e abbiamo potuto vedere le api entrare e uscire dagli alveari. Abbiamo studiato il loro comportamento e visto che trasportavano palle di polline sui piedi, il che significava che stavano accumulando scorte di proteine per nutrire i giovani. Il fatto che ci fossero delle piccole api, significava che le regine stavano bene” hanno affermato da Beeopic.
Contaminazione da piombo: le api sono fuori pericolo?
Sembra quasi che le api sopravvissute non abbiano subito in alcun modo conseguenze importanti. Anche la contaminazione da piombo è stata scongiurata.
“Non sembravano affatto essere stati colpiti dall’incendio, nonostante tutto quel materiale strano, compresa polvere di piombo, intorno a loro. La nostra unica preoccupazione è che non bevessero acqua contaminata“. Alla fine, la buona notizia: avevano prodotto diversi chili di miele che, dopo le necessarie analisi, è risultato per fortuna privo di contaminazione da piombo.
Un miracolo simbolo della biodiversità e delle rinascita
Questa vicenda è diventata un simbolo di rinascita di Notre Dame. La forza della biodiversità che va oltre a questi fenomeni di distruzione. Tantissime persone hanno aiutato Beeopic nella protezione di questi animali.
Inizialmente, si era pensato di spostare le api da lì, ma ora “abbiamo deciso che resteranno qui. Semplicemente, come facciamo sempre, sostituiremo le regine, che possono vivere per circa cinque anni. La speranza è che le api di Notre Dame vivano a lungo“.