Apicoltura 2019, i numeri di Coldiretti
Apicoltura: i numeri del 2019 di Coldiretti vedono i numerosi eventi metereologici estremi registrati colpevoli del dimezzamento della produzione di miele in Italia.
Il 2019, che sta per concludersi, è stato uno degli anni più difficili per l’apicoltura italiana. I numeri di Coldiretti, e prima il Rapporto Ismea, parlano di una produzione di miele quasi dimezzata.
Apicoltura 2019: i cambiamenti climatici minano la produzione del miele
Questo 2019 è stato un anno particolare dal punto di vista meteorologico. Da giugno a settembre, secondo quanto riportato dal rapporto Coldiretti, in Italia si sono registrati 1126 eventi meteo estremi lungo la Penisola fra grandinate, trombe d’aria, tempeste di acqua e vento e ondate di calore, con un incremento del 56,4% rispetto all’anno precedente, secondo la banca dati ESWD.
Questi fenomeni, sempre più frequenti, sono dannosi per tutta la produzione di agricoltori, aziende vinicole e naturalmente anche per gli apicoltori. Gli eventi climatici hanno sconvolto la vita delle api che sono sentinelle dell’equilibrio naturale globale e della biodiversità con l’alimentazione che dipende per oltre un terzo da coltivazioni impollinate attraverso il lavoro di insetti, al quale proprio le api concorrono per l’80% a conferma del ruolo insostituibile svolto da questo insetto.
Il rapporto Coldiretti 2019
“Al caldo e siccità dei primi mesi primaverili – sottolinea Coldiretti – sono seguite copiose precipitazioni, unite ad un significativo calo termico per buona parte del mese di maggio che hanno compromesso le fioriture, mentre nell’estate bollente si sono verificate violente ondate di maltempo“.
Le api non hanno avuto la possibilità di raccogliere il nettare e il poco miele che sono riuscite a produrre lo hanno mangiato per sopravvivere con il risultato è che quest’anno la produzione nazionale risulterà ben al di sotto delle oltre 23,3 milioni di chili del 2018, mentre le importazioni sono risultate pari a 9,7 milioni di chili nei primi cinque mesi del 2019.
Una situazione che pesa sull’economia, ma soprattutto sullo stato di salute ambientale. Entrando un po’ nell’ordine di grandezza delle perdite. Le perdite produttive per il miele d’acacia – stimate intorno ai 55 milioni di euro – hanno penalizzato soprattutto le regioni del Nord. Mentre per il miele di agrumi, la stima del danno si aggira intorno ai 18 milioni di euro, che ha penalizzato tutto il Mezzogiorno con perdite produttive tra il 40% e l’80%.
La Regione Emilia Romagna ha attivato a riguardo un bando di 560 mila euro per aiutare le api e gli apicoltori. Leggi tutto qui.