Bando apicoltura Emilia Romagna: 560 mila euro a disposizione
È attivo in Emilia Romagna un bando per salvare l’apicoltura, per il ripopolamento e per la salute delle api. La Regione ha messo a disposizione quasi 560 mila euro per dare attuazione al piano 2019-2020 di aiuti al settore. Un settore che ora è in crescita, ma che ha vissuto un anno difficile a causa delle condizioni climatiche.
I fondi sono destinati a finanziare il settore, dalla formazione all’assistenza tecnica, dall’acquisto di materiali alla lotta alle malattie degli alveari, fino al ripopolamento apistico. In Emilia Romagna sono 113 mila gli alveari censiti a fine 2018, e in base a questi numeri è stato calcolato il budget per il 2019.
Il bando per l’apicoltura della Regione Emilia Romagna è solo il primo step del Programma regionale triennale 2020-2022 approvato dall’Assemblea legislativa. Lo stesso che ha stimato un fabbisogno complessivo vicino ai 3 milioni di euro nel prossimo triennio. Metà delle risorse provengono dall’unione Europea e l’altra metà dal governo italiano.
Ma a chi sono destinati i fondi?
I fondi del bando apicoltura della Regione Emilia Romagna sono riservati ad apicoltori singoli e/o aderenti a cooperative, ad associazioni apistiche, organizzazioni di produttori e, in parte, anche a enti ed istituti di ricerca. I contributi si riferiscono a spese sostenute nel periodo 1 agosto 2019-31 luglio 2020. Le percentuali di aiuto variano dal 50% al 100% a seconda della tipologia dell’intervento.
Le tipologie d’intervento
La parte più consistente dei fondi messi a disposizione è destinata agli interventi di assistenza tecnica e ai servizi di supporto tecnico-specialistico (281 mila euro). In questi rientrano anche i contributi per l’acquisto di attrezzature per la conduzione degli apiari e per la lavorazione, confezionamento e conservazione dei prodotti dell’alveare.
Ci sono poi gli aiuti per l’acquisto di attrezzature per favorire la transumanza e la creazione di una banca dati regionale, per la mappatura delle aree nettarifere e la georeferenziazione degli apiari (oltre 81 mila euro). E ancora, gli interventi di lotta alle malattie dell’alveare (74 mila euro), le misure di sostegno ai laboratori di analisi su prodotti dell’apicoltura (circa 51 mila euro) e ai progetti di ricerca (50 mila euro). Infine, i contributi per l’acquisto di materiale apistico vivo, nuclei e famiglie di api con regine (10 mila euro) e per il miglioramento della qualità (10 mila euro).
In diversi paesi dell’Unione Europea si stanno prendendo provvedimenti per salvaguardare le api. In questo la Slovenia sta facendo scuola, leggi qui qual è il piano che hanno messo in atto.