Sopravvivenza delle api: ecco come stanno le cose
Parliamo di sopravvivenza delle api. “Le api per stare bene hanno bisogno di inverni freddi e primavere tiepide. – racconta Massimo Carpinteri, vice presidente dell’Osservatorio Nazionale del Miele in un’intervista per Vice – Ora stiamo vivendo un’inversione. Questo sballa o annulla le fioriture ed è molto stressante per le api: arrivano alla primavera già stanche e poi non trovano nulla con cui nutrirsi”.
Un 2019 critico per la sopravvivenza delle api
Le api stanno vivendo in anteprima gli effetti del cambiamento climatico. Il problema è grosso e ci riguarda da vicino. Il 70% delle specie vegetali ha bisogno degli impollinatori per riprodursi, e dagli anni Cinquanta a oggi abbiamo perso, solo in Europa, il 50% delle specie tra cui farfalle e bombi.
La minaccia dei pesticidi
Carpinteri sostiene che il problema più grande per le api non sia il clima ma l’uso di pesticidi (leggi qui cos’hanno fatto in Slovenia). In particolare i neonicotinoidi tra cui: clothianidin, imidacloprid e thiamethoxam. Quando si utilizzava la vecchia generazione di pesticidi, a base di esteri fosforici, a morire era l’ape bottinatrice (l’addetta alla raccolta del polline per l’alveare), permettendo però di salvare l’intera colonia.
Il veleno dei neonicotinoidi invece penetra dentro la pianta e fa ammalare l’ape lentamente, a partire dal suo sistema nervoso fino ad ostacolarne la riproduzione. Se la contaminazione passa dal nettare, ovvero il cibo, l’ape può morire prima di tornare all’alveare. Ma se passa dal polline, destinato alle larve, il veleno viene sparso per tutta la covata e a morire è l’intera famiglia. Ecco perché si parla ormai di sopravvivenza delle api.
Il bando dei neonicotinoidi
Al momento l’EFSA, ha confermato che i neonicotinoidi sono una reale minaccia per gli insetti e ad oggi sono limitati al solo utilizzo in serre controllate negli stati aderenti. “Metto i pesticidi come prima causa del declino delle api – dice Carpinteri – perché su questo fronte si può agire in fretta, anzi dovrebbe essere un dovere. Ma serve un cambio di mentalità: bisogna far capire che le api sono importanti come l’acqua.”
Qualcosa si sta muovendo. Da maggio 2019 in Europa è stata registrata l’iniziativa “Salviamo le api e gli agricoltori” che mira al divieto assoluto di utilizzo. Al momento hanno aderito oltre 90 associazioni di 17 stati europei. Una volta raggiunto il milione di firme si potrà portare la richiesta alla commissione europea.
In Brasile il tribunale federale di Ceará ha sospeso l’utilizzo di ben 63 pesticidi potenzialmente tossici e pericolosi per l’ambiente e per l’uomo. La decisione del Tribunale non è però definitiva e il governo di Bolsonaro ha fatto sapere di voler presentare ricorso.